L'Australia Legalizza la Coltivazione di Cannabis Terapeutica

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L'Australia Legalizza la Coltivazione di Cannabis Terapeutica

L'Australia è l'ultimo Paese sotto l'equatore ad aver legalizzato la Cannabis terapeutica. Abbiamo esaminato i termini e le normative che stanno per essere applicati in questo mercato legale della marijuana medicinale e quali saranno le conseguenze per i consumatori a fini terapeutici.

Domenica 30 novembre 2016, la marijuana terapeutica è diventata legale in Australia. Grazie al sostegno bipartisan del parlamento nazionale, la Cannabis a fini terapeutici è stata legalizzata secondo la legge Narcotic Drugs Amendment Act 2016.

Siamo sempre felici di poter pubblicare notizie sulla legalizzazione della Cannabis, sia per scopi terapeutici che ricreativi. Sebbene la maggior parte dei consumatori australiani di Cannabis terapeutica staranno esultando per le riforme appena approvate, esistono alcune contraddizioni da approfondire.

Bisogna sempre valutare con estrema attenzione le informazioni che ci vengono fornite, in modo da comprendere meglio come verrà messo in pratica il Modello Australiano di Cannabis Terapeutica. Dopo aver esaminato la normativa e le figure chiave di questa riforma, siamo stati colti da alcune perplessità.

QUALI SAREBBERO LE LIBERTÀ CONCESSE DA QUESTA LEGGE? E CHI TIRERÀ I FILI DEL MERCATO?

La legge **Narcotic Drugs Amendment Act 2016 afferma che "Un sistema di licenze e permessi regolerà la coltivazione di piante di Cannabis e la produzione di Cannabis e resine".
**Narcotic - https://www.legislation.gov.au/Details/C2016A00012

Coltivazione e produzione, e tutte le attività connesse, verranno autorizzate solo per scopi terapeutici o per la ricerca in materia di Cannabis medicinale.

La riclassificazione della marijuana come medicina, piuttosto che come sostanza stupefacente pericolosa, rientra tra le responsabilità del Therapeutic Goods Administration. Secondo quanto riportato sul suo sito web, si tratta di un ente con ruoli simili a quelli del Food & Drug Administration, istituito in altri Paesi.

**"Il Therapeutic Goods Administration (TGA) è un'autorità australiana di regolamentazione dei beni terapeutici. Realizziamo una vasta gamma di attività di valutazione e monitoraggio per garantire che i prodotti terapeutici distribuiti in Australia mantengano uno standard accettabile, con l'obiettivo di garantire alla comunità australiana l'accesso, entro termini ragionevoli, ai progressi terapeutici".

** TGA https://www.tga.gov.au/about-tga

Inoltre, il Ministero della Salute garantirà uno stretto controllo sulla regolamentazione del settore legale della Cannabis medicinale attraverso il suo Ufficio di Controllo delle Droghe (con sigla inglese ODC). In questo modo, il ministro Sussan Ley si assicura un posto da burattinaia nel business della Marijuana Terapeutica Australiana.

QUALI SONO I CRITERI SU CUI SI ERGE?

Purtroppo, da Stato a Stato l'accesso alle cure è piuttosto variabile. Ad esempio, per i pazienti affetti da patologie come sclerosi multipla, HIV/AIDS, cancro e altre malattie gravi e/o terminali, Stati come Queensland e New South Wales garantiscono ai propri pazienti un'affidabile fonte di approvvigionamento.

Finora, in Australia non sono state ancora avviate colture legali di marijuana terapeutica. Solo le farmacie saranno autorizzate a vendere marijuana medicinale sotto prescrizione medica e gran parte dei pazienti non potranno acquistare legalmente Cannabis terapeutica fino ai primi mesi del 2017.

Tuttavia, molte regioni australiane non hanno ancora ricevuto le opportune direttive dagli uffici federali del Territorio del Nord e dell'Australia Meridionale. Ciò lascerebbe intendere che il modello attuale contraddice i principi e gli obiettivi del TGA.

Ciò che sta preoccupando maggiormente è la mancanza di precise disposizioni per definire la coltivazione di marijuana terapeutica nelle case dei pazienti. Allo stesso modo, l'accesso alla Cannabis medicinale potrebbe essere ostacolato dalla mancanza di direttive specifiche. Al momento della scrittura di questo articolo, la coltivazione domestica non è ancora legale per i consumatori di Cannabis a fini terapeutici.

L'Australia Legalizza la Coltivazione di Cannabis Terapeutica

MASSIMA SICUREZZA & IMPONENTI BARRIERE AL SUO INGRESSO

Se pensavate che il governo australiano avesse aperto le porte al settore della Cannabis terapeutica vi sbagliavate.

Infatti, l'ODC ha di recente pubblicato in 23 pagine le linee guida per i coltivatori, che dovrebbero essere attentamente lette prima di contemplare la coltivazione di qualche pianta di marijuana.

Potete consultare direttamente il **testo completo, ma più ci si addentra e più ci si rende conto che esistono chiari interessi aziendali, trascurando le vere esigenze dei consumatori finali.

**testo completo - https://www.odc.gov.au/sites/default/files/guideline-security-medicinal-cannabis.pdf

I costi degli impianti appositamente progettati per la coltivazione di Cannabis, ad alta sicurezza, sono ancora al di fuori della portata di molti coltivatori australiani.

Inoltre, secondo le ultime stime ODC, le commissioni e le spese per richiedere i documenti necessari, e non rimborsabili, sono le seguenti: 5.290 $AU per avviare una coltivazione/produzione di Cannabis, 1.830 $AU per il permesso di coltivare/produrre e, per coronare il tutto, 7.050 $AU per gli opportuni controlli che richiedono questi tipi di domanda.

Tra l'altro, agli occhi della legge, la raccolta delle piante è tecnicamente un processo di produzione, per cui tutte le imposte verranno richieste una seconda volta. Saranno gli stessi coltivatori e le agenzie che si occuperanno della loro attività a dover gestire questa complicata burocrazia.

Queste costose barriere ostacoleranno l'ingresso ai consumatori di Cannabis terapeutica interessati a rendersi autosufficienti, costringendoli a dipendere completamente da un monopolio.

Indipendentemente dal prodotto o servizio che un'azienda può offrire, la concorrenza è un bene prezioso per il mercato. Il monopolio limita il consumatore, che dovrà sempre sostenere costi elevati e scelte condizionate.

Questo tipo di disciplina rigorosa conferisce enormi vantaggi di "non-competitività" ai grandi giocatori, come le più grandi case farmaceutiche, ormai certe di poter imprigionare il florido mercato della Cannabis terapeutica australiana.

I coltivatori outdoor di piante di marijuana non potranno mai raggiungere la piena conformità normativa richiesta e i loro raccolti sembrano destinati a diventare il principale prodotto del mercato nero del 2017.

MODELLI ALTERNATIVI

Nella sua forma attuale, la Narcotics Amendment Act 2016 è concepita per "delineare un mercato" per le grandi imprese, in collaborazione con il governo centrale, che prenderà legalmente il controllo di tutto il settore della Cannabis terapeutica.

Si sfogliano pagine e pagine su normative che prevedono tutti i tipi di requisiti di sicurezza, ma non si trova nemmeno un paragrafo sul numero di piante o varietà consentite per questo tipo di coltura.

Stabilire normative che ostacolano la coltivazione all'aperto è di per sé una politica folle, ma se le applichiamo all'Australia appaiono ancora più inconcepibili. Forse risulteremo fin troppo cinici, ma questo modello sembra deliberatamente scritto per soddisfare gli interessi commerciali di alcune aziende o il Ministero della Sanità ha altri obiettivi in mente?

Tralasciando gli episodi di genocidio che si stanno verificando nelle Filippine, la legalizzazione della Cannabis è stata accolta con grande entusiasmo dai Paesi di tutto il mondo.

La Marijuana Terapeutica è diventata socialmente accettata e legale in gran parte del Sud America. I club di consumatori di Cannabis hanno aperto le loro porte anche in Cile e Colombia. Fino a pochi anni fa una situazione del genere era impensabile.

I modelli che regolarizzano la marijuana terapeutica nel Sud America non sono perfetti, ma sono sicuramente più incentrati sulle esigenze del consumatore finale, rispetto agli obiettivi del modello australiano.

Piaccia o no, la marijuana è destinata a diventare una delle materie prime più pregiate nel 21° secolo e il mercato internazionale della Cannabis è appena agli inizi. Se l'Australia è veramente interessata ad avanzare in questo settore, sarà meglio che dedichi maggiori sforzi ai pazienti bisognosi e che consideri l'uso di Cannabis anche a fini ricreativi.