Come Risolvere Un Eccesso o Una Carenza di Acqua nella Cannabis

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Categories : Coltivazione di cannabis

Come Risolvere Un Eccesso o Una Carenza di Acqua nella Cannabis

L'irrigazione della cannabis è un esercizio di equilibrio. Un eccesso di acqua può danneggiare le radici, ma la scarsità può seccare le piante. Usate questi suggerimenti per risolvere i problemi di eccesso o carenza di innaffiature.

Il successo di una piantagione di cannabis dipende dalla capacità del coltivatore di bilanciare tutti i fattori essenziali per la salute delle piante. Un apporto insufficiente di sostanze nutritive può condurre a carenze, mentre un eccesso può danneggiare le radici. La mancanza di luce può rallentare o bloccare la crescita degli esemplari, ma se la fonte luminosa è troppo vicina, le foglie avvizziranno. Se i livelli di umidità sono troppo elevati, può svilupparsi della muffa. Se sono troppo bassi, le piante soffriranno il clima secco. Lo stesso discorso vale anche per le irrigazioni.

Uno degli errori più comuni quando si coltiva cannabis è quello di innaffiare eccessivamente, o insufficientemente, le piante. In entrambe le circostanze emergono sintomi simili: le foglie si incurvano verso il basso, e l'intero esemplare assume un aspetto malato e deperito. In questa guida vi spiegheremo come individuare i segnali di una carenza o di un eccesso di acqua, e i metodi per risolvere il problema.

SEGNALI DI UNA IRRIGAZIONE ECCESSIVA

L'innaffiatura eccessiva delle piante di cannabis è un errore commesso frequentemente dai principianti. Spesso è la conseguenza di una premura esagerata, che spinge il coltivatore a somministrare acqua in eccesso. Alcuni si fanno prendere dal panico non appena il terreno delle piante si asciuga leggermente. Iniziano a pensare che gli esemplari stiano morendo di sete, quindi irrigano il suolo con troppa acqua, o troppo frequentemente.

Una delle parti anatomiche fondamentali della pianta di cannabis è l'apparato radicale. Oltre ad ancorarla al terreno, evitando che venga strappata via dal vento, le radici assorbono acqua e sostanze nutritive dal suolo. Ma pochi sanno che le piante usano le radici anche per assorbire ossigeno. Se somministrate troppa acqua, oppure una quantità adeguata, ma troppo frequentemente, impedirete alla pianta di prelevare l'ossigeno, generando quindi sintomi di malessere.

I sintomi più comuni di un'irrigazione eccessiva nelle piante di cannabis includono l'incurvatura delle foglie subito dopo l'irrigazione, e, se il problema persiste, l'ingiallimento.

Symptoms of overwatering cannabis plants

COME RIMEDIARE AD UN'IRRIGAZIONE ECCESSIVA

Il rimedio per una somministrazione eccessiva di acqua è semplice: limitate le innaffiature! Prima di tutto, lasciate trascorrere un intervallo di tempo più lungo tra un'irrigazione e l'altra. Sondate il terreno con il dito, e aspettate che i primi 3cm di terra si siano asciugati sufficientemente, prima di somministrare altra acqua. In genere, ciò significa innaffiare le piante ogni 2–3 giorni. Inoltre, mentre versate l'acqua, assicuratevi di non annegare gli esemplari ogni volta. Innaffiate fin quando notate l'acqua fuoriuscire dai fori sul fondo del vaso per circa 60 secondi, ma non oltre.

In questo caso è importante tenere in considerazione anche le dimensioni del vaso. Dovreste iniziare a coltivare i germogli in un recipiente piccolo, e trasferirlo in vasi più grandi man mano che cresce. Se collocate una pianta giovane in un contenitore troppo grande, le radici non saranno in grado di assorbire acqua a sufficienza dal terreno, pertanto il substrato resterà saturo troppo a lungo.

SEGNALI DI UNA IRRIGAZIONE INSUFFICIENTE

Le piante possono soffrire di una carenza d'acqua quando il coltivatore è molto indaffarato e dimentica di innaffiare la piantagione, oppure se gli esemplari si trovano in zone molto calde, in cui è necessario irrigare più spesso. Le piante in carenza di acqua assumono un aspetto malato e debole. Le foglie sono secche e cadenti e l'estremità superiore della pianta può piegarsi in una direzione.

Symptoms of underwatering cannabis plants

COME RIMEDIARE AD UN'IRRIGAZIONE INSUFFICIENTE

È possibile risanare le piante che hanno ricevuto poca acqua, ma il risultato dipende dalla gravità della situazione. Se gli esemplari sono stati trascurati per lungo tempo, e sono letteralmente distesi sul terreno, le possibilità di recupero sono scarse. Tuttavia, se le foglie sono leggermente avvizzite e le pianta mostra minimi segni di sofferenza, è sufficiente ripristinare uno schema di irrigazione costante.

Innaffiate le piante finché notate fuoriuscire l'acqua in eccesso nei 60 secondi successivi. Dopodiché, usate la tecnica illustrata precedentemente: attendete fin quando il terreno è asciutto prima di irrigare nuovamente, altrimenti rischiate di incappare nell'errore opposto e di somministrare troppa acqua.

QUAL È IL MOMENTO GIUSTO PER ANNAFFIARE LA CANNABIS?

Anche se sai come gestire i problemi legati all'acqua, dovrai comunque stabilire il momento migliore per annaffiare le piante di cannabis. I tempi vanno di pari passo con le tecniche elencate precedentemente, variando a seconda delle fasi di germinazione, vegetativa e fioritura.

Le piantine di cannabis appena germinate sono particolarmente vulnerabili, soprattutto quando si tratta di annaffiare—meno è meglio durante questa fase decisiva. L’utilizzo di uno spruzzino piuttosto che un annaffiatoio aiuterà i coltivatori eccessivamente premurosi a tenere sotto controllo l'idratazione. Dai alle piantine una nebulizzazione leggera quando il terreno circostante inizia ad asciugarsi e vedrai le tue piante prosperare in pochissimo tempo.

Una volta sviluppato un apparato radicale, potrai passare alle routine di irrigazione che ti accompagneranno fino alla raccolta. In linea con la guida menzionata precedentemente, l'irrigazione dovrebbe avvenire ogni 2–3 giorni o quando il terreno circostante è asciutto al tatto. Il modo più efficace per avere una buona abitudine per l'irrigazione è annaffiare all'inizio della giornata. Per le coltivazioni all'aperto, le piante avranno un'intera giornata di luce solare da utilizzare. Se coltivi in casa, è utile impostare le luci di coltivazione in modo che si accendano all'inizio della giornata, proprio quando annaffi.

L'irrigazione serale è un'opzione, ma le temperature serali e notturne più basse possono portare ad un accumulo di muffa.

PRESTA ATTENZIONE AL PH—È IMPORTANTE

La coerenza nelle routine di irrigazione sostiene un altro elemento fondamentale della cannabis—la nutrizione. L'apparato radicale della tua pianta assorbirà i nutrienti essenziali dal suo substrato di coltura, ma solo quando i livelli di pH sono ottimali (pH 6,0–7,0 per il suolo, 5,5–6,5 per idroponica/senza suolo/cocco). La chiave è mantenere le piante annaffiate seguendo un programma. Questo non solo mantiene le piante regolarmente idratate, ma previene le fluttuazioni del pH—un sintomo diagnosticato da macchie marroni sulle foglie centrali o inferiori.

Per massimizzare l'assunzione di nutrienti, mira ad un deflusso del 10–20% ogni volta che annaffi. Adottare questo tipo di approccio durante lo stadio iniziale dovrebbe ridurre al minimo le fluttuazioni del pH. Tuttavia, questo è particolarmente importante se aumenti le concentrazioni di nutrienti per qualsiasi motivo (ad esempio i booster durante la fase di fioritura).

Se stai ancora notando problemi con la tua cannabis (foglie deformate, funghi o macchie), potrebbe dipendere dal pH della tua acqua. Non importa quanto sei abile nel bilanciare il pH del terreno, l'acqua troppo acida o alcalina può gettare tutti i tuoi calcoli fuori dalla finestra. Utilizza un tester per il pH per assicurarti di avere condizioni di parità PRIMA di iniziare ad utilizzare il correttore del pH per mantenere un margine ideale.

pH Scale