Le varietà autoctone sono molto richieste in questo mondo ricco di ibridi dalle genetiche più diverse. Molti cercano di far rivivere i loro geni più antichi ed autentici attraverso la selezione naturale. Ci auguriamo che un giorno il progresso della scienza e della tecnologia ci consenta di approfondire questa ricerca e di scoprire così i geni della marijuana. Nelle Hawaii esistono varietà autoctone che sono cresciute per secoli in questo paradiso tropicale.
Negli anni '60, le Hawaii attirarono molti hippie e la cultura locale del surf iniziava a diffondersi tra i giovani occidentali. Tuttavia, gli hawaiani locali iniziarono a perdere fiducia verso gli stranieri. Dopo che la monarchia fu spazzata via dagli Stati Uniti, nel 1893, gli abitanti iniziarono a vedere con una certa amarezza l'invasione di turisti occidentali. Bradda Joseph di Nāhiku, Maui, raccontò un'avvincente storia sui party del solstizio d'estate degli anni '60. Gli hippie a quell'epoca organizzavano numerose feste psichedeliche in Nāhiku. La gente del posto iniziò ad insospettirsi del forte odore di ganja che si sentiva a chilometri di distanza, per cui decisero di verificare cosa stava succedendo sulle loro spiagge. Quando gli abitanti videro come stavano vivendo gli hippie si spaventarono e si crearono situazioni di convivenza piuttosto tese. Tuttavia, da un giorno all'altro, alcuni locali iniziarono a tirare fuori le proprie scorte d'erba e a condividerle con gli hippie. Iniziarono così a circolare misteriose leggende e storie sull'uso di marijuana tra la gente del posto. I balli e le feste unirono queste persone, in un ambiente inebriato dagli effetti della dolce Mary Jane. Quando gli hippie ebbero modo di provare per la prima volta la ganja coltivata in quelle paradisiache regioni gridarono "WOW", intonando in coro "woie, maui wowie, maui!". Da qui nacque la leggenda della varietà di Cannabis Maui Wowie.
La gente del posto era solita chiamare la Cannabis con il nome di Pakalōlō, Paka = tabacco e lōlō = folle o paralizzante. “Il folle tabacco paralizzante”, un'espressione piuttosto fedele agli effetti di quell'erba così inebriante. Per secoli, le varietà autoctone delle Hawaii furono usate per scopi terapeutici e ricreativi. Nel 1836, fu pubblicato un articolo di giornale in "Ka Nonanona", nel quale veniva raccontata la storia di una donna che si addormentò dopo aver fatto qualche boccata di Pakalōlō. Ciò causò un incendio che bruciò una casa intera, uccidendo delle persone, tra cui alcuni bambini. Dopo questo articolo, la Pakalōlō fu battezzata "Kapu" (proibito).
Dopo circa 140 anni, molte di quelle varietà autoctone di Cannabis si sono estinte, soprattutto a causa delle Operazioni di Mietitura Verde, portate avanti dalla fine degli anni '70. Le istituzioni statali, gli agenti federali e i commissari della narcotici sprecarono miliardi di dollari dei contribuenti per distruggere gran parte delle varietà autoctone pure dell'isola. All'epoca esistevano diverse varietà nelle Hawaii, chiamate Kona Gold, Maui Wowie, Puna Buddaz e Kaua’i Electric. Prima dell'Operazione di Mietitura Verde se ne trovavano da tutte le parti. Fortunatamente, alcune di queste genetiche riuscirono a sopravvivere e vennero incrociate con altre varietà di Cannabis. Ad esempio, la NYC Diesel contiene i geni di alcune Hawaiian Sativa, solo per citarne una. Questa varietà raggiunge i 120-140cm d'altezza in coltivazioni indoor, mentre all'aperto può toccare fino ai 140-190cm di pura delizia. Quando riceve una concimazione ed un'illuminazione ottimali, può fiorire in circa 65 giorni. Quando si coltiva una varietà di questo calibro, si stanno commemorando quelle antiche genetiche Hawaiian e l'isola da cui proviene quella straordinaria ganja.
Quando si tratta di ripercorrere la storia antica di queste varietà autoctone, l'esatta evoluzione di queste piante nate nelle paradisiache colline hawaiane rimane ancora un mistero. Alcuni ipotizzano che gli uccelli trasportarono alcuni di quei semi da terre lontane. Se ciò fosse vero, vorremmo incoraggiare gli uccelli che volano nei nostri cieli a seguire le orme dei loro antenati. Altri, invece, sostengono che quei semi potevano essere stati trasportati dal mare. I polinesiani, ad esempio, remarono per secoli verso le coste hawaiane e potrebbero aver contribuito alla nascita di quelle varietà autoctone. Circolano ancora oggi molte teorie, ma ciò su cui non si può discutere è la ricca storia delle Hawaii sull'uso della marijuana nel corso dei secoli.
Possiamo quindi dire che i geni di queste straordinarie genetiche hanno contribuito ad arricchire le comunità cannabiche di tutto il mondo. Se siete esploratori, non esitate, andate alle Hawaii e cercate alcuni degli ecotipi ancora intatti, che contribuiranno sicuramente all'evoluzione della nostra società. Se volete invece solo rilassarvi sulle loro spiagge, provate a parlare con la gente del posto per scoprire nuovi aneddoti sulla cultura e sulla storia della Pakalōlō. Giratevi eventualmente una canna e godetevi i suoi suggestivi tramonti.
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